Scelta della località:
“criterio di scelta: somma delle date di nascita per scegliere la tavola (tuttocittà) da cui partire. 28+18+15+4 tavola 65. Lasciamo cadere tutti e 4 una matita sulla tavola e uniamo i punti opposti: il punto d’intersezione è la nostra meta, via delle montagne rocciose”.
Alla ricerca di via delle montagne rocciose
“Eur, uscita 26. Ci incontriamo all’obelisco e andiamo con una sola macchina.
Chiediamo informazioni al semaforo a un tizio in moto, sembra convinto nel dirci di andare a destra poi scendere incrocio ponte bla bla..ma appena scatta il verde ci dice col suo accento romanesco che "s’è sbajato"
..maledizione...
Ci dirigiamo verso il primo cavalcavia per fare inversione. Ecco che ci perdiamo, c'è un lungo viale verso l'ignoto... Facciamo un lungo giro per riprendere l’oceano (Viale dell’Oceano Pacifico) ed eccoci sulla Laurentina. Lunghi spaziosi viali alberati ci accompagnano verso l'arrivo.
Abbiamo adocchiato la meta ma, cavolo, sta dall’altra parte della carreggiata. Stupido spartitraffico… solo un’infrazione ci avrebbe salvato. Nessuno si è accorto di nulla.
Siamo nella via; parole della gente: "volevo parcheggiare e t accompagnavo, v accompagnavo" "penso che aprano alle 5 " "se io penso a quello che ho speso qua dentro mi sento male, un sacco di soldi, un sacco di sacrificio"
Raccogliamo un estratto conto accartocciato vicino alla banca (il tizio non se la passa un granché bene) e un giornale della zona davanti al bar. La via è pulita, curata e piena di negozi: legatoria, bar, negozio di anfore, bottega artigiana, restauro, farmacia, lucidatura, gioielleria ,due banche una pizzeria, tabaccheria ,centro assistenza fiscale, lavori in corso.
Relativa calma e silenzio.
In un negozio ci sono vestiti abbastanza costosi (e brutti) (abitino fucsia con inserti viola,circa 300 euro).
Ci fermiamo in un bar, mentre siamo fuori ad aspettare seduti a un tavolo passa una signora che molto amichevolmente ci consiglia di prendere la crema al caffè.
Un evento: comincia a uscire fumo dal bidone della spazzatura un gruppo di anziani chiede al barista di intervenire "non converrebbe buttare un po’ d’acqua?" lui li tranquillizza dicendo che tanto "non pija fuoco, è tutta ghisa, al massimo bruceno le cose dentro".
C'è anche una suora che non si dà pace e fa su e giù da un'ora.
Ritornando notiamo enormi distese di prato che all’andata non c’erano. Ci siamo persi un’altra volta! Com'è stato possibile!
Ennesimo giro di peppe ma finalmente torniamo all’obelisco e facciamo il gioco dell’uva”.
3 commenti:
"qualcuno" ha dimenticato i cognomi!
saremmo alessio macrì, alessandro macci, silvia marchetti e elena mancini :)
Ma quale sarebbe "il gioco dell'uva"?
il gioco dell'uva: ognuno a casa sua!
mai fatto???
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