Fuori programma • Mancini, Marchetti

Piazza Fontanella Borghese. Dopo una stancante lezione pomeridiana decidiamo di sederci in quelle pseudopanchine di ferro a chiacchierare un po. Poi ci saliamo sopra, in piedi, per giocare a stare in equilibrio (a chi non è capitato?) e continuiamo a parlare, facendo avanti e indietro, come su una trave, a una cinquantina di cm da terra. Allora ci accorgiamo che a quell'altezza la nostra visione cambia, e cambia anche il modo in cui veniamo viste dagli altri. In quel momento la piazza assume un nuovo aspetto per noi e noi veniamo viste diversamente da chi passa, perchè siamo più alte(e forse anche più sceme), perchè non poggiamo i piedi a terra, perchè i nostri movimenti non sono più naturali, ma seguono le leggi dell'equilibrio, e se ci si distrae, addio equilibrio! E allora decidiamo di sfruttare quel momento per fare un esperimento: che succede se noi rimaniamo per un po' di tempo quassù in piedi, senza quasi parlare a guardare e basta quello che ci circonda? Come cambia il nostro modo di interagire con quello che abbiamo attorno? Allora facciamo un gran respiro e cerchiamo di rimanere più serie possibile, aspettando i risultati del nostro test. Passano dei turisti, alcuni ci ignorano, altri ci guardano, ma nessuno dice niente. Dal bar che abbiamo di fronte spunta ogni tanto qualche faccia curiosa (loro ci vedono dall'inizio, ed è già un bel po' di tempo che siamo in piedi li sopra). Poi passano 2 signore e finalmente ci viene rivolta la parola! Una di loro ci dice "ammazza quanto siete alte!" e continua a camminare (sor)ridendo con la sua amica. Cominciamo a stancarci.. in fondo quasi nessuno sembra essersi accorto della nostra "diversità". Ma intanto speriamo che non ci veda nessuno di nostra conoscenza..proprio in quel momento però escono dall'università alcuni nostri compagni/colleghi/amici che ci individuano immediatamente, ridono, si fermano a parlare e poi ci fanno addirittura una foto! Quindi, in definitiva, il nostro esperimento non è fallito! Abbiamo voluto comunicare con la città in modo diverso dal nostro solito, sperando in una reazione delle persone, per condividere un momento di interazione in cui ognuno è sia attore che spettatore della e nella stessa scena, la città appunto, e per almeno 2 volte siamo riuscite nel nostro intento. Abbiamo riflettuto su come il "fuori dal comune" sia immediatamente percepito; perchè se solo noi fossimo state 50 cm più in basso probabilmente quella signora non ci avrebbe fatto alcuna battuta e le nostre esistenze si sarebbero ignorate, come ogni giorno accade con le milioni di persone che abbiamo attorno. Allora forse vivere la città è anche e soprattutto interagire con la gente che, come noi, ci abita.