mercoledì 30 aprile 2008

Riflessioni sulla prima deriva • Teresa Gallo

Devo dire che la mia idea di corso di fotografia al primo anno era del tutto diversa da quella con cui mi sto confrontando.
Non avrei mai immaginato di affrontarlo in un modo cosi insolito, affascinante e stimolante. All’inizio ero un po’diffidente riguardo l’attività da svolgere perché non mi rendevo bene conto di quale potesse essere in realtà il vero significato dell’esperienza (la prima deriva). Sono rimasta piacevolmente colpita dalla sensazione inaspettata del lasciarsi trasportare dai passi di altre persone che vivevano le strade, il tempo, la vita in modo assolutamente normale, ma che per noi, invece, era così strano e diverso. Siamo entrate in contatto con diversi modi di vivere la città, anzi quella parte della città, che cambiava in base all’età, al lavoro, alle abitudini dei soggetti scelti. È stato come immedesimarsi in tre vite diverse in una stessa mattinata e immaginarsi anche le loro storie e i motivi che li hanno portati in determinati luoghi e non altri. Personalmente sono stata molto soddisfatta degli stimoli che ho tratto da questa esperienza perché mi hanno fatto riflettere su alcuni aspetti della città che prima ignoravo. Infatti, spesso durante i miei tragitti quotidiani, sui mezzi pubblici o a piedi, mi “fermo” mentalmente a osservare le persone che mi trovo davanti. Penso sempre a quante possibilità di incontro e scontro tra persone ci sono anche una città così grande come Roma. Molto spesso, incontro alcuni soggetti che oramai sono quasi più conosciuti (almeno visivamente) dei miei vicini di casa, che vedo paradossalmente di meno. Tutto questo è affascinante perché mi fa sentire come una formichina in un reticolo infinito di strade, cunicoli,vie, ponti, che però non sono così lontani e sconosciuti a nessuno(totalmente) e dove mi perdo e allo stesso tempo mi ritrovo. Nel mio piccolo, anzi nel nostro piccolo tutti viviamo la città in un modo molto semplice e vicino a quello degli altri, anche se a volte stentiamo a crederci.

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