La scelta del luogo è stata abbastanza semplice: conservando ancora la mappa della prima deriva, non abbiamo fatto altro che scegliere in modo simmetrico il luogo che, secondo la piegatura della mappa stessa, corrispondeva a Largo Argentina. Per l'esattezza abbiamo scelto una zona più a sud del punto scorso senza che ci ritrovassimo in luoghi fin troppo "famosi", che appartengono ad una visione della città stereotipata e popolare.
Alla fine la nostra mappa indicava i Mercati Generali su Via Ostiense.
Perfetto! Decidiamo anche come raggiungerli: ci vediamo a Tiburtina, prendiamo la metro B e ci fermiamo a Marconi. L'intenzione era quella di farci sorprendere, staccare dalla Roma che siamo solite vedere e rimanere spaesate da una zona del tutto nuova. E quale miglior mezzo della metro può darci questo "effetto"?
Una volta uscite dalla metro ci guardiamo attorno. Va bene, non è ancora la nostra meta, è ancora abbastanza lontana ma non possiamo far finta di niente. E' questa la nostra strada e sarà questa a portarci ai Mercati Generali. Osserviamo che è di una regolarità pazzesca, così tentiamo di esplorare ancora la zona (facendo qualche eccezione al percorso stabilito) tra vie e vicoli, lasciamo che sia il panorama che ci circonda ci porti fino lì.
Proseguiamo verso la Basilica di San Paolo senza soffermarci sull'imponente costruzione architettonica, ma sul paesaggio in generale, sulla visione d'insieme. E a tutte noi è sembrato abbastanza strano e curioso trovarsi con un altro paesaggio di fronte, senza nessun tipo di sfumatura, l'opposto forse della zona della Basilica, una città a sè nata appena il lungo marciapiede bianco e maestoso s'è interrotto.
Un'interruzione e un inizio. Rimaniamo abbastanza sbigottite, spiazzate! Osserviamo con maggiore curiosità, maggiore interesse a questo brusco cambiamento e ne rimaniamo affascinate. Un'altra storia, complessa, tutta da scoprire: Roma è anche questo.
E nel mentre scopriamo anche di essere già passate per via Ostiense, riconoscendo alcuni vecchi punti di riferimento di sere passate..pura casualità! Sorprendete è stato notare come una via apparentemente sconosciuta risultasse essere qualcosa di già percorso.
Alla fine individuiamo i Mercati Generali e così anche la nostra meta.
Allora ci siamo sedute, abbiamo scattato i nostri punti cardinali e abbiamo ascoltato quello che il posto raccontava di sè. L'abbiamo esplorata in gran silenzio, osservando i grandi murales che ci circondavano e quelle poche persone che disturbavano quel tacere: tre ragazzi che tentavano qualche canestro e poi all'improvviso dei giovani writers. Ed in fondo sono proprio loro che ci hanno dato indizi sull'identità del luogo, che altro non è che un ritrovo di ragazzi. Poi quella lunga transenna rossa che ostacolava la visione complessiva del posto, che lo limitava in confini che non erano i suoi..non ci è dato sapere cosa ci fosse là dietro, ma sicuramente quella stessa transenna ci ha raccontato che c'è un qualcosa in più non esplorato.
Una sensazione di instabilità generale, di temporaneità è quello che abbiamo percepito. Ed in fondo un po' tutta la via è improntata da questa precarietà, dai palazzi alla strada stessa.
Un percorso quello della seconda deriva che ci ha permesso di entrare in contatto con un luogo conoscendolo dal principio se così possiamo dire: dalla strada che porta ad esso fino a esserci dentro. E' stato come ascoltare una persona parlare di sè, della sua storia: dalle origini fino alla sua essenza.
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