Il sole ormai alto scalda il terreno romano e, con molta disinvoltura i nostri tre eroi si ritrovano nel luogo prestabilito per agganciare la loro preda largo Argentina..d’improvviso eccolo…il soggetto ignoto…..colui il quale farà da preda per l’esperimento dei nostri intrepidi eroi.
L’ S.I. ha un’aria affranta,quasi lugubre ma nel contempo cammina molto velocemente trainando con se una grossa valigia bordeaux….i capelli grigi e unti, la giacca ritoppata e un vecchio paio di superga bucate, fanno pensare a un povero vecchietto trasandato, il quale non potendone più di tirare avanti con una pensione scarna come quella odierna, pensa seriamente di compiere un gesto estremo per attirare l’attenzione su di se.
I dubbi dei nostri eroi vengono alimentati dall’atteggiamento del S.I.;infatti il cosiddetto pover’uomo si guarda intorno con aria sospetta quasi ossessiva notando ogni minimo spostamento di essere umano e non…..ma tutto a un tratto si ferma davanti una vetrina con una piccola statua di una donna grassa vestita di rosso..…eccolo li, immobile che con il suo tic nervoso congiunge testa e spalla quasi come una danza……molti lo notano ma lui incurante continua come se niente fosse a danzare in quel modo assurdo consueto di un folle…
I nostri eroi ormai certi di seguire un esaltato si addentrano nelle viuzze tipiche della città eterna sempre più preoccupati che da un momento all’altro il soggetto ignoto tiri fuori dalla grossa valigia una bomba al plastico C4 o più semplicemente una pistola e che cominci a sparare sulla folla per infine togliersi la vita non avendo più motivo per andare avanti….
Ma il suo tic è però interrotto dalla sua attenzione attirata da qualcosa….ricomincia a camminare sempre più velocemente…giunto davanti ad un vecchio palazzo ben curato sede di un qualche partito politico, si ferma e ricomincia a danzare con il suo tic agitando la sua grossa borsa bordeaux quasi come segno di protesta verso la sede del partito….prontamente però viene allontanato dalla mandria di gorilla in giacca e cravatta presente sul luogo e i nostri eroi possono tirare un respiro di sollievo per la mancata strage….
Il soggetto allora non curante della mancata possibilità di mettere in atto il suo diabolico atto riprende la sua camminata per vicoletti d’altro tempo in cerca di un luogo adatto per eseguire gli ordini della sua mente malsana…….quando ad un tratto nota una macelleria e che macelleria la più cara di Roma, la famosissima macelleria FEROCI, il quale proprietario vedendo l’ S.I. avvicinarsi si dirige verso la porta con aria minacciosa e quasi simultaneamente l’individuo strano continua la sua camminata…..
Ma giunto nella grande piazza del Pantheon si ferma….ma questa volta non attacca con la solita danza ormai consona del soggetto ma quasi in maniera allibita guarda la grande struttura del Pantheon tutt’intorno gremita di gente che affolla la grande piazza della Rotonda…..
Si sposta ai piedi di un palazzo con la facciata di colore azzurro e molto distintamente appoggia la sua grossa borsa quasi come fosse un avvocato che appoggia la sua borsa in pelle di daino nuova di zecca……
L’uomo è stanco, lo si nota dalla mano poggiata dietro la schiena e dalle gocce di sudore che lentamente cadono su quel volto invecchiato con la barba non curata….lentamente con il garbo di un vero uomo di classe si china sulla borsa bordeau e apre la chiusura della borsa…. Prima di mostrarne il contenuto però tira fuori dalla giacca un piccolo libricino bianco con delle macchie di caffè sopra e gira la borsa proprio in direzione dei nostri eroi i quali terrorizzati non riescono a muovere un muscolo…..il soggetto ignoto apre la grossa borsa bordeaux e molto lentamente impugna quello che sembra il manico di una pistola….
I nostri eroi ormai in preda al panico cominciano a urlare ATTENZIONE ATTENZIONE HA UNA PISTOLA……..ma in un men che non si dica il soggetto estrae dalla borsa un tre piedi e li vi appoggia il libricino bianco aprendolo…. Spalanca la borsa ed estrae dal suo interno una grossa fisarmonica bordeaux e molto allegramente comincia ad intonare un’allegra tarantella calabrese riguardante una giovane donzella e le sue disavventure amorose……..
A quel punto però i nostri eroi avevano attirato l’attenzione di tante persone che si erano spaventate udendo le loro urla e con l’amara scoperta che il soggetto ignoto non è nient’altro che un povero uomo che suona per guadagnare quei pochi spiccioli quotidiani lentamente con la coda tra le gambe si voltano e come un razzo cominciano a correre inseguiti dl lancio di ortaggi di un fruttivendolo grosso e arrabbiato.
Giuseppe Marino, Fabrizio Mele, Andrea Meizzi
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1 commento:
bello! e le foto?
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