martedì 6 maggio 2008

Deriva01 • Macci, Macrì, Mancini, Marchetti

Appunti di viaggio:

L’incontro è alle 19:15 alla Feltrinelli…

…a Largo argentina, compriamo la cartina di Roma. lo vediamo , è lui il nostro uomo. Un cow boy più unico che raro; giacca lunga, capelli ancor di più, cappello come solo nei film s’è mai visto. Peccato che sta per prendere un taxi. Vediamo quindi un uomo sbilenco che con un libro in mano guarda i fori, è solo. Comincia a camminare, lo seguiamo. Decisamente interessante un uomo completamente solo con aria da turista, look poco curato, occhiali spessi sopracciglia folte naso arcigno. Avrà una trentina d’anni. Apparentemente poco sveglio…

sono le 18:00
occhiali, libro in mano, camminata poco sicura, mano in tasca, molleggiato, scarpe usate marroni, passo lungo, pantaloni slavati. Si guarda attorno, dove va?
Il libro si chiama "Rome", in tasca ha una cartina di Roma.
Si ferma fuori una chiesa a piazza del Gesù e sfoglia la guida; guarda da lontano; si gratta il viso. Non ha letto. osserva.
Prende via d’Ara Coeli e prosegue col suo passo caratteristico; indeciso prende una strada, attraversa rapido (viziaccio eh), quindi cambia direzione dopo la curva.
Passa dietro piazza Venezia, ma neanche si sofferma ad ammirarla e cammina con passo svelto verso il campidoglio, e sedendosi su uno scalino continua a studiare la sua preziosa guida. Sembra che legga davvero stavolta.
Ammira Marco Aurelio sistema gli occhiali e si scaccola vigorosamente.
Perché è solo? Ha un anello all’anulare della mano sinistra. Per quel che riguarda l’abbigliamento da annotare una giacca nera impermeabile, nessuna marca in vista, un pantalone bucato sulla tasca posteriore destra e scarpe di cuoio. Abbigliamento tanto comodo quanto orrendo.

Dopo essersi alzato ed aver scrutato il panorama, fa il giro della piazza guardandosi intorno. Si avvicina ad una veduta panoramica sui Fori Imperiali, spettacolo unico che lui vive con somma indifferenza; è ad un metro da noi che fingiamo di farci le foto allegramente temendo di essere scoperti. Da vicino è decisamente brutto.
Ritorna alla piazza, si affaccia e tira fuori la cartina, la consulta. Ha visto abbastanza? Torna a guardare il panorama, sbadiglia, sistema i capelli e tira ancora una volta fuori la cartina: è inebetito.
L'anello c'è , saldamente incastonato nell’anulare sinistro, è una fede. Si gratta e si scaccola. Vaga per la piazza e guarda. Sguardo perso più che interessato.
Si muove verso le scalinate vicoletto, si affaccia sfoglia il libro.
Perché è a Roma da solo? Lei, la moglie, dov’è?
Non legge il libro, lo consulta, sfoglia. Fa combaciare il disegno con la realtà. Immagina la città che c’era? Guarda il libro con le pagine in orizzontale e rapido il panorama, forse è una foto o una ricostruzione, quindi continua a leggere.
iamo in fondo a via del campidoglio. Non cambia posa. Legge e guarda i Fori. Non fa foto. Perché? Non vuole "esistere" affermare la sua esistenza con una foto di se stesso ai Fori? Solo il ricordo della memoria in questa passeggiata solitaria.
Una ragazza vicino continua a farsi foto da sola, lui non la nota nemmeno. Accetta di fare una foto a tre ragazze, diventa rosso, non parla, sorride imbarazzato restituendo la macchinetta e risfoglia subito il suo libro. È già un quarto d’ora abbondante che è fermo.
La svolta: prende la cartina dalla tasca e si avvia con passo molto veloce in una discesa. Sbuca sul lungotevere e si ferma su un ponte per un po’, guardando il fiume.
L’ora è passata ma continuiamo a seguirlo, la faccenda è veramente interessante. Si ferma col verde e attraversa col rosso, che tipo bislacco! Ma dove vive? Cammina con passo lungo e veloce, a fatica riusciamo a stargli dietro. Arrivato ad un ponte decidiamo: “se gira a sinistra lo seguiamo sennò lo abbandoniamo, chissà dove vuole arrivare”. Attraversa la strada di corsa e...gira a sinistra! Disgrazia!!
Cominciamo a correre anche noi. Ma dove vuole arrivare?! Cammina sull’altra sponda del ponte, quindi imbocca una scalinata che porta in una stradina parallela al lungotevere, siamo all’altezza di Trastevere circa.

Cammina troppo veloce! Silvia lo segue a una ventina di metri, io (Elena) e Alessio arranchiamo una cinquantina di metri addietro.
È passata un ora e mezza circa, chiamiamo Silvia: "basta torna indietro". Alessio commenta con un turpiloquio scherzoso e decidiamo di tornare indietro; scopriremo poi che per circa due minuti ci siamo salvati dalla multa degli ausiliari del traffico.
Ringraziamo il nostro “Goofy” (soprannome di simpatia inventato al momento) che siamo convinti abbia accelerato per il nostro bene e rinnoviamo il parcheggio di mezz’ora. La stanchezza è tanta ma non riusciamo a prendere il meritato frullato. Ci accontentiamo di un pezzo di pizza e torniamo a fare le foto nei posti che avevamo saltato.




Alessandro Macci, Alessio Macrì, Elena Mancini, Silvia Marchetti


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