giovedì 8 maggio 2008

Deriva03 • Macrì, Mancini, Marchetti, Macci


(il video è anche su youtube al link http://it.youtube.com/watch?v=I3-YISjpEto)


Appunti: via eleniana, sant'elena... e che è! il trenino l'abbiamo preso da porta maggiore dopo il colloquio con un pazzo (mentre silvia cerca invano alex a termini, poi fa amicizia con due conducenti dell'atac e alex intanto sta a casa che dorme). Sul treno c'è puzza di bruciato però è veloce (!) e arioso
fermata ALESSI?!!? AH PROF MA CHE CE L'HAI FATTO APPOSTA?
Scendiamo a balzani, che non esiste...e invece no! esiste..sono 2 le fermate per centocelle!

Mentre Silvia e elena si divertono a scaricare le batterie dell’unica digitale rimasta viva dato che l’altra non funziona più, si analizzano i cartelloni pubblicitari nelle vicinanze.
E pensare che se prendevamo la roma viterbo stavamo dietro casa d'Alessio, potevamo fasse il pranzo a casa sua..era così a portata di mano... (già già)

CENTOCELLE: sottopassaggio vietato! ancora un altro! attraversiamo le rotaie rischiando la vita attorno ci sono distese di campi, un edificio in costruzione, è impossibile uscire dalla stazione! troviamo un sottopassaggio aperto, e scopriamo il perchè del nome della stazione: è pieno di celle sottoterra! la stazione è zozza e puzza di evacuazioni umane.
elena : questo è un altro mondo!
Tutti i ragazzi hanno l'orecchino e le sopracciglia depilate per incattivire il viso (secondo silvia sono osservazioni dettate dai pregiudizi)

S.ANTONIO: abbiamo fame, chiediamo informazioni a 2 signore che dicono "se vai dritto e poi giri a sinistra c'è la piazzetta con la pizzeria che ha aperto er fijo de rosanna" (informazione successivamente confermata a silvia da una sua amica che frequenta quei posti).
Partita a calcetto, scuole, case piu carine, persone cordiali, no scritte sui muri, parchetto tenuto bene, banca, via degli orafi, gente acchittata inutilmente.
cerchiamo PIZZA IN PIAZZA
Intervallo con pizza tonda, pasta col pepe , finta allergia al pepe, sostituzione con lasagne, mottarello rotto e schifosamente giallo (elena non ha un buon rapporto col cibo)..si parla delle proprietà curative dell'oro, di come si rompono le chiusure centralizzate e probabilmente di altro.

GROTTE CELONI: E' UNA STAZIONE VERA!!!finalmente non siamo dispersi nel nulla, attorno alle rotaie c'è una costruzione!
Tutt’a un tratto ecco due perle di saggezza: "adoro bere, soprattutto quando ho sete" Elena e "taccuinotto non andare via" intonata da Alessio vedendo il taccuino spostarsi spinto dal vento.
siamo in una vera e propria periferia, la città adesso è cambiata, si notano molte più aree verdi e meno costruzioni rumorose.

Al ritorno assistiamo alla più bella telefonata d'amore della storia "PRONTO AMO'...STO A CASA!!( con il casino infernale del treno per sottofondo) SI SI STO A CASA, TU FA COME TE PARE, VA A RIMORCHIA'.. VA NDO TE PARE, PE' ME POI ANNA' PURE AFF######!

La giornata termina con alessio che legge "romana modernità" invece che "roma moderna" e elena capisce "romana maternità"... che siano effetti collaterali della deriva?


“Più ci allontanavamo più si percepiva il distacco dal centro, dalla roma conosciuta. A Sant'Antonio c'era più un’aria da paese che da città, a Grotte Celoni invece il centro abitato era proprio assente, per lasciare più spazio alle strade e agli esercizi commerciali.
Probabilmente la maggior parte delle brutte impressioni soprattutto a Centocelle sono state dettate dai pregiudizi che si hanno su quella zona. Perché , ad esempio, sul treno non c'erano soltanto loschi figuri con orecchini e sopracciglia depilate, ma anche anziani signori e signore che se ne stavano tranquilli e sorridenti chiacchierando tra loro, o mamme con i loro bambini..Di sicuro però non erano luoghi "accoglienti", anche solo per la difficoltà ad uscire dalla stazione..
Grotte Celoni è stata una bella sorpresa, ambiente tranquillo, gradevole e tante care persone.”

"Credo che non si possa "entrare" davvero in un quartiere, nelle sue modalità senza viverci per un pò di tempo. quello che possiamo riportare da questa "giornata-finestra" durante la quale ci siamo semplicemente affacciati su luoghi diversi è solo una prima impressione e delle constatazioni che risentono sicuramente dei nostri pre-giudizi su determinati quartieri.
La nostra prima tappa, Centocelle, ci ha fatto esprimere giudizi per lo più negativi, le scritte sui muri (che a pensarci si vedono ovunque) era come se fossero più volgari, le strade meno curate e i palazzi (forse unica cosa oggettiva) più sporchi,malandati. Non ci siamo addentrati nelle viuzze interne perché non vedevamo l’ora di andarcene da li (eccesso di "snobbismo"?! chissà).
La seconda tappa, S. Antonio, già ci è piaciuta di più, forse perchè eravamo entrati nello spirito della deriva, o forse semplicemente perchè si presentava ai nostri occhi un minimo più curata e perchè le persone a cui abbiamo chiesto indicazioni per una pizzeria (necessaria a quell'ora) si sono rivelate cortesi e ci hanno messo di buon umore. Le strade ci sembravano improvvisamente più curate, camminando per via degli orafi non guardavamo più le scritte sui muri ma le scuole, le piante e i parchetti con i bimbi che giocavano. Poi il gentile proprietario di "pizza in piazza" ci ha sfamati e a quel punto eravamo decisamente soddisfatti, anche se col cibo nello stomaco cominciavamo ad accusare i primi segni della stanchezza."





Alessandro Macci, Alessio Macrì, Elena Mancini, Silvia Marchetti



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