- Tesoro, oggi dove andiamo? Mi fa mio marito un sabato mattina.
- Tesoro, oggi sono impegnata. Devo fare un lavoro molto interessante per il professore Franceschini.
- Ancora!?!
- Geloso! Dai, che usciamo!
- E il compito …?
- Ti spiego strada facendo …
Lui propone di accompagnarmi lo stesso perché ci sono tre ostacoli: non conosco bene la città; la gente mi scambia spesso per una straniera per via della mia voce un po’ strana; in una zona di periferia poi!
Andiamo a prendere la mia macchina, Mini (quella vecchia) parcheggiata sotto casa e ci avviamo verso Viale Angelico.
Attraversiamo l’incrocio di Lungotevere delle Vittorie e procediamo verso viale Tor di Quinto.
- La signora dove vuole andare?
(mi prende in giro e si diverte)
Sinceramente non ho la pallida idea di dove andare e cerco di immaginare l’esistenza di un “non luogo” a pochi chilometri dal centro della città. A questo punto mi faccio portare da quel che vedo, dal flusso dei pensieri e decido di procedere verso il Raccordo Anulare.
- Autista, mi porti al G.R.A.!
(sto al gioco e mi diverto)
Il Grande Raccordo Anulare è uno dei luoghi meno ospitali per l’arte, un’autostrada tangenziale senza pedaggio che gira intorno alla capitale “strangolandola come un laccio emostatico” (Sinclair). La sua lunghezza ufficiale è di 68,2 Km, tuttavia questa misura è destinata a cambiare per via degli interminabili lavori di ampliamento, in parte ancora in corso, che hanno previsto delle varianti di tracciato.
Leggo: Uscita 9 Bel Poggio – Fidene.
Il nome Fidene ha un sapore antico … Fidenae.
- Autista, usciamo da qui.
- Come vuole la signora. Ma qui non c’è niente anzi c’è solo la campagna.
In effetti lasciando il raccordo alle nostre spalle e vediamo la campagna davanti a noi , ma,inevitabilmente e inesorabilmente, lungo la strada a destra e a sinistra spuntano gli stabilimenti, i grandi magazzini di ogni genere, le villette grandi e piccine, i centri commerciali, i centri sportivi, i palazzi, ecc…
La stessa località dell'antica Fidene fu interessata da questo fenomeno edilizio nonostante il piano regolatore del 1962 che ne prevedeva un'utilizzazione agricola. Nasce, quindi , la borgata Fidene mentre altre palazzine "sorgono come funghi" anche nella zona di Castel Giubileo, mentre continua, dopo il 1962, la crescita del quartiere di via delle Vigne Nuove con la costruzione di case popolari promosse dallo I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari). Negli anni '70 la IV circoscrizione conosce una nuova crescita edilizia non solo lungo l'asse di via Vigne Nuove, ma anche in altri quartieri come Conca d'Oro, Valmelaina, Nuovo Salario e la Serpentara. Nei tempi recenti la cresciuta sensibilità verso i problemi ecologici e di salvaguardia del territorio ha posto un freno alla crescita edilizia ed il Comune in cooperazione con la Regione sta portando avanti dei piani di
risanamento edilizio, valorizzazione del territorio o di salvaguardia delle "cinture verdi della capitale".
Continuiamo a procedere verso Colle Salario, poi via dei Sette Bagni e infine Via della Bufalotta.
Dico all’autista di accostare, scendo dalla macchina, guardo intorno girando su me stessa e scatto le quattro foto affidandomi alla posizione del sole. Nord Sud Est Ovest.
Mio marito, anche lui guarda intorno, rimane a bocca aperta e si sente perso, mi racconta che all’età di sei o sette anni circa ha trascorso per un breve periodo di tempo in un istituto di via della Bufalotta, che all’epoca, era situato in una zona isolata (questo spiega il suo rifiuto di vivere in campagna). Ora l’istituto non è più l’istituto, ma un centro di residenze circondato da diversi palazzi. Attraverso i suoi occhi persi tra i ricordi ho notato che lui comincia a rendersi conto che il “mal vissuto” di quel breve periodo della sua vita da bambino ha acquisito un valore inestimabile.
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