martedì 6 maggio 2008

Intermezzo • Andrea Iannece

Ho tanti modi per perdermi, ma non li trovo per strada o ad un incrocio.
Penso che non serve neanche una città o una meta, ma basta una testa.
Una testa che ha voglia di uscire dalla solita routine, che vuole per un momento rompere quegli stessi schemi che non si ha il coraggio di affrontare.
Perdersi per me significa sistematicamente cancellare dalla propria mente tutto ciò che ci stimola, che ci ricorda un qualcosa e che quindi ci guida.
Quel dolce oblio chiamato melanconia credo che non si discosti di molto dalla mia idea di perdersi.
La prima deriva non mi ha sinceramente aiutato nel mio percorso, anche perché i nostri sottoposti hanno seguito percorsi che io già conoscevo, essendo di Roma, quindi mi tornavano alla mente situazioni ed emozioni che avevo già provato in precedenza.
In ogni caso è stata un’esperienza nuova dal punto di vista didattico e credo che la riesaminerò in secondo luogo in una città a me sconosciuta per raggiungere la sensazione, così a lungo decantata da molti.

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