domenica 18 maggio 2008

Deriva01 • Maio, Mancino, Meschino

Finalmente la nosta prima deriva, quella che ci ha tenuti di più impegnati, sia fisicamente che mentalmente. Da Largo Argentina, abbiamo scelto il nostro punto di partenza, quello che ci sembrasse il meno frequentato e con meno negozi che potessero impigliare la ricerca delle vittime. La cosa più banale che poteva capitarci (diciamo anche per semplificarci il lavoro) era di seguire degli stranieri, in modo da farvi perdere per strade che sicuramente noi non conoscevamo, visto che non siamo di Roma, e che nemmeno loro sapevano di conoscere, infatti come noi avvamo la nostra bella cartina, anche loro si soffermavano parecchio, non per prendere appunti, ma per vedere il percorso.
Una volta scelte queste persono verso le 11 e 25, loro si sono dirette subito verso il lato Nord-Ovest, di largo Argentina, che sarebbe stato quello più ovvio. Di li si è arrivati subito ad una piazzola, dove vi era una fontana di medie dimensioni (considerando quelle che ci sono a Roma) ma a parer mio molto inspiratrce, come lo potevano dimostrare anche gli artisti che vi erano in torno agraziati sulle pietre da pavimentazioni intenti a captare ogni particolare della statue presneti. Subito dopo si prosegue per un vicolo dove erano prensenti alcuni artigiani di cornici da quadri e anche delle esposizioni di vari artisti, a parer mio contemporanei. Alcune immagini le abbiamo scattate delle foto,(sempre al ritorno) propio nei punti dove i turisti si erano incuriositi e avevano filmato e fotografato.
Diciamo la scusa dei turisti, era per approfittare anche noi per vedere le meraviglie romane. Quindi si è proseguito verso il lungo Tevere, e mentre la nostra coppietta di turisti chiedeva informazioni, (come successe varie volte) noi ne approfittavamo per mettere apposto i nostri appunti, che comunque sono usciti incasinatissimi. Si era già capito dove volessero arrivare, quando fermandosi sugli scalini di una chiesa, avevano alle propie spalle gli sacvi dei Fori Paltini. Infatti dopo che hanno preso la disrezione sbagliata una volta, e con il rischie che scoprissero, hanno proseguito per il traggitto annunciato, quiandi verso il Teatro Marcella e poi per gli scalini che portano alla statua di Giulio Cesare. Un po di gironzolamento e poi verso la balconata che da sui fori. Sorte maligna, volle che i nostri inseguiti di punto in bianco, alle 12 e 22, si sono volatilizzati, forse perchè si erano accorti di noi e si erano scocciati di essere seguiti.

Conclusioni:
Il nostro perderci è stato piacevole, sotto tutti i punti di vista. Camminavamo spensierati, tanto sapevamo che a decidere per noi c'erano loro. Poi sapenodo anche che ci avrebbero fatto vedere una parte di monumenti di Roma, ci ha fatto rallegrare, approfittando anche della stupenda giornata di Marzo. Come dice il prof. Franceschini, e non posso che dargli ragione, il loro perdersi, era anche il nostro, che tramite la multimedialità, lo sarà possibile anche per voi...........Grande Idea.

P.S.
La mappa caricata, funziona cliccando sulle zone evidenziate che faranno apparire successivamente i punti di controllo delle singole foto.


Link alla mappa

Meschino Gianluca, Maio letizia, Mancino Vito

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