giovedì 17 luglio 2008

Deriva03 • Matarazzo Giuseppe

Nella terza ed ultima deriva dovevo fermarmi a torre maura e torre gaia e grotte celoni. Torre gaia si differenzia da torre maura poichè è una zona molto più residenziale. Ecco alcune foto:




Deriva02 • Matarazzo Giuseppe


















Per trovare un punto imprevisto ho usato una regola che ho impostato precedentemente. Il giorno prima di partire per questa avventura ho pensato a qualcosa che non avesse nessun mio vincolo, e ho pensato alle estrazioni del lotto su Roma , ovviamente. Martedì 22 aprile ore 20 primo numero estratto 80,secondo numero 84,terzo 86,quarto72, e quinto 59 ( http://www.lottomatica.it/, per avere conferme). Primo numero 80 ,sulla mappa ho tracciato una perpendicolare avente misura 80 dm dal margine sinistro (questo l’ ho fatto per il lato sud). Poi ho continuato nel modo analogo 84 sul lato est, 86 nord 72 ovest:i loro punti di incontro formano un rettangolo,ho tracciato le diagonali e l’ dall’ intersezione ho fatto partire una retta in direzione nord avente lunghezza come il quinto numero estratto. Dopo aver fatto ciò la mia meta è uscita PIAZZA SAN SILVESTRO, anche se mi sarebbe piaciuta una meta più fuori dal centro.






Sono partito da casa mia via Pio IX 117,presso cornelia, senza essere aiutato dal mio gruppo e mi sono fermato alla fermata Spagna della metropolitana, sono uscito e ho chiesto informazioni ad una persona vestita da guardia romana. Mentre domando questa informazione passa davanti ai miei occhi una scolaresca croata molto particolare, poiché ognuno aveva una t-shirt rossa, catturando così la mia attenzione. Intanto durante il mio cammino ridomando ad un ragazzo biondo per piazza san silvestro ma nn rispondendomi mi accorsi che probabilmente era straniero. Ma la mia domanda viene ascoltata da un cameriere che mi risponde e mi da le giuste indicazioni. Dato che “chiedere informazioni” ai passanti mi divertiva molto, ho chiesto informazioni ad una persona elegante presumibilmente da milano dal suo accento e arrivo così a piazza san silvestro e decido subito di ascoltare i discorsi dei passanti per captare qualcosa di sconosciuto, astratto.
“Via poli è qua dietro”
“Ce stavo sotto casa”
“non aver gradito”
Domando ad un uomo anziano un po’ di storia della piazza e lui mi dice che non essendo abitante della zona non sa molto del suo passato , ma ciò che sa me lo riferisce con molta gentilezza. Infatti mi racconta che l’intera piazza non è molto antica , poichè il palazzo delle poste è del ’56. Dopo averla salutata e ringraziata mi faccio un giro intero per la piazza e registro con il mio lettore mp3 l’ audio della piazza, sempre per la mia “dannata” voglia di ascoltare qualcosa che possa suscitarmi un qualsiasi stimolo, emozione. Dopo aver percosso tutta la piazza mi fermo per uno schizzo della stessa per far si che le mie emozioni del momento siano in qualche modo riportate tramite un semplice disegno. Al ritorno mi fermo in una gelateria e gustandomi il gelato mi reco alla fermata della metropolitana.

IMMAGINI
Le 4 richieste




giovedì 12 giugno 2008

Deriva03 • Faiella, Iannece, Imondi

Ore 10:30 del mattino: finalmente ha inizio la terza deriva, e questa volta sì che è una vera deriva!

Prendiamo da piazza S. Giovanni il tram che ci porta a Porta Maggiore: neanche giriamo l'angolo e già ci siamo praticamente persi, ovvero scendiamo due fermate dopo! Dopo aver chiesto mille informazioni (di cui novecentonovantanove che non ci hanno aiutato!) riusciamo a prendere il trenino linea Roma-Pantano Borghese. Cominciamo quindi ad allontanarci dal centro, tra virgolette conosciuto, per raggiungere la fermata di Alessandrino.
Il tempo passa velocemente e più passa e più ci rendiamo conto della differenza che può esserci tra una zona e l'altra della stessa città, e la domanda ci è sorta spontanea: "ma dove siamo finiti?"
Raggiungiamo Alessandrino, ma tutto sommato non è poi tanto male: perlomeno sembra si possa respirare un aria un po' più "genuina"!


Riprendiamo quindi il nostro viaggio verso "Chissàdove"!


Prossima tappa Torre Angela. Notiamo che i passeggeri in questa zona sono del tutto diversi dai soliti incontri che si fanno in altri luoghi come ad esempio a Piazza di Spagna e infatti poco dopo notiamo sulla nostra destra un campo nomadi (PROMESSE, PROMESSE!!!).
C'è ben poco di confortevole da queste parti, per non parlare di Grotte Celoni, il nostro capolinea: il nulla!


Finalmente dopo aver parato acqua e vento per una mattinata rischiando di affogare anche nel trenino (i finestrini non si chiudevano!) cominciamo il nostro ritorno, questa volta con il solo gusto di goderci il panorama (??!).
Come al solito il viaggio di ritorno ci è sembrato più corto e in men che non si dica, tra una chiacchiera e una foto, ci siamo ritrovati di nuovo a Roma. Finalmente a casa!

P.S. Uno speciale rigraziamento va a quelle gentili signore che non hanno permesso il nostro perderci definitivamente!

lunedì 9 giugno 2008

Unificazione forzata...

Speravo fossero solo voci di corridoio, e invece da tre esami con tre appelli siamo passati ad un esame con un solo appello!!
Devo dire che la cosa mi ha davvero lasciato di sasso, anche perché lo abbiamo saputo un mese prima.
Quando ho letto questa notizia, mi sono passate per la testa tante domande che sicuramente il prof. Paris non si sarà neanche posto.
Ma come faremo ad essere "testati" tutti in un solo giorno?...facendo un rapido calcolo non avremmo a disposizione neanche quindici minuti a testa...
Come faranno quelli che si sono scambiati almeno un corso con un'altra sezione?
Il voto sarà unico o diviso per ogni materia?
L'unica nota positiva sarà che anticiperemo le nostre vacanze, salvo nuove sorprese!
Vi invito a commentare questa doccia fredda, trovando un modo per superarla!

Andrea Iannece

lunedì 19 maggio 2008

Deriva03 • Della Calce, Fabrizi, Kornblum

Eccoci al nostro appuntamento: siamo a Piramide Cestia, dove il via vai di gente tra metrò e stazione ci travolge. I trenini per Ostia Lido sembrano abbastanza puliti e non troppo affollati, tutto sommato il nostro viaggio sembrerà piacevole. Partiamo.



Prima fermata: Tor di Valle.
Scendiamo, la stazione è rialzata su una collinetta e ci dà buona visibilità della zona circostante; sembra abbastanza tranquilla, c’è molto verde, e qualche palazzo piuttosto recente. Una stazione dei pullman proprio sotto la stazione.

Procediamo in avanscoperta.
La stazione ha un aspetto molto trascurato, ci sono pullman, furgoni, furgoncini, cartoni, tavoli aperti a banchetto e numerose persone radunate. Probabilmente, abbiamo pensato, da lì partivano i pullman per i paesi dell’est e lì si radunavano i viaggiatori portando scorte e acquistando il necessario per il viaggio.

Superiamo la stazione e troviamo una zona borghese: piena di centri commerciali, parcheggi, campi sportivi, zone verdi, scuole, qualche bancarella, negozi di vario tipo tra cui uno di arredamento. Ma voltato l’angolo per tornare in stazione rimaniamo a bocca aperta: una zona destinata al mercato, a giudicare dalle cassette di legno e la mondezza in terra.

Dei bambini che scorrazzano tra l’ambiente squallido. Guardiamo bene e vediamo un piccolo insediamento rom.
La zona è in tutto e per tutto di media borghesia, eppure, a Tor di Valle, convivono cittadini benestanti con situazioni di degrado umano, come se nulla fosse.


Seconda fermata: Lido Nord.
“Questa è Ostia?” è la prima domanda sgomenta che Laura pone a Mattia e Daniele.
E’ cresciuta a Roma, eppure ad Ostia non c’è quasi mai stata. Ci dice che si aspettava una zona meno sviluppata, eppure Ostia si presenta in tutto e per tutto come una cittadina in ottime condizioni. L’urbanistica recente le garantisce una qualità di servizi che difficilmente si può trovare a Roma. Numerosi negozi, strade ampie, la stazione della metro, scuole, giardini con tanto di giostre per i bambini.

Non dovrebbe essere male vivere a Lido Nord. Ma d’inverno riuscirà ad essere altrettanto interessante o si spegnerà come molte zone di mare? Ma ora non c’importa, ci godiamo il pomeriggio assolato, prendiamo un caffè, un gelato e continuiamo il nostro viaggio.

Terza fermata: Cristoforo Colombo.
Ci incamminiamo sulla lunga strada che costeggia il mare. Il panorama è immobile, orizzontale, il sole splende alto, respiriamo l’aria salmastra e camminiamo sull’asfalto sporco di sabbia. Cerchiamo disperatamente di scorgere il mare, superando uno stabilimento dietro l’altro, alla ricerca di una spiaggia libera o anche solo di una fetta di costa da goderci come panorama.

Percepiamo che è chiaramente lì, dietro le mastodontiche costruzioni degli stabilimenti, che gelosamente si contendono la spiaggia creando una muraglia all’esterno. Camminiamo ancora, coi nostri zaini in spalla e la consapevolezza che siamo lì, a pochi metri dal mare. Ci rammarichiamo per non aver portato con noi il costume.
Sembra un viaggio on the road, ma Cristoforo Colombo si rivela una meta che non cede soddisfazioni ai nostri eroi, solo una lenta e sofferente ricerca. Torniamo a prendere il treno, stanchi ed un po’ amareggiati.

domenica 18 maggio 2008

Deriva01 • Maio, Mancino, Meschino

Finalmente la nosta prima deriva, quella che ci ha tenuti di più impegnati, sia fisicamente che mentalmente. Da Largo Argentina, abbiamo scelto il nostro punto di partenza, quello che ci sembrasse il meno frequentato e con meno negozi che potessero impigliare la ricerca delle vittime. La cosa più banale che poteva capitarci (diciamo anche per semplificarci il lavoro) era di seguire degli stranieri, in modo da farvi perdere per strade che sicuramente noi non conoscevamo, visto che non siamo di Roma, e che nemmeno loro sapevano di conoscere, infatti come noi avvamo la nostra bella cartina, anche loro si soffermavano parecchio, non per prendere appunti, ma per vedere il percorso.
Una volta scelte queste persono verso le 11 e 25, loro si sono dirette subito verso il lato Nord-Ovest, di largo Argentina, che sarebbe stato quello più ovvio. Di li si è arrivati subito ad una piazzola, dove vi era una fontana di medie dimensioni (considerando quelle che ci sono a Roma) ma a parer mio molto inspiratrce, come lo potevano dimostrare anche gli artisti che vi erano in torno agraziati sulle pietre da pavimentazioni intenti a captare ogni particolare della statue presneti. Subito dopo si prosegue per un vicolo dove erano prensenti alcuni artigiani di cornici da quadri e anche delle esposizioni di vari artisti, a parer mio contemporanei. Alcune immagini le abbiamo scattate delle foto,(sempre al ritorno) propio nei punti dove i turisti si erano incuriositi e avevano filmato e fotografato.
Diciamo la scusa dei turisti, era per approfittare anche noi per vedere le meraviglie romane. Quindi si è proseguito verso il lungo Tevere, e mentre la nostra coppietta di turisti chiedeva informazioni, (come successe varie volte) noi ne approfittavamo per mettere apposto i nostri appunti, che comunque sono usciti incasinatissimi. Si era già capito dove volessero arrivare, quando fermandosi sugli scalini di una chiesa, avevano alle propie spalle gli sacvi dei Fori Paltini. Infatti dopo che hanno preso la disrezione sbagliata una volta, e con il rischie che scoprissero, hanno proseguito per il traggitto annunciato, quiandi verso il Teatro Marcella e poi per gli scalini che portano alla statua di Giulio Cesare. Un po di gironzolamento e poi verso la balconata che da sui fori. Sorte maligna, volle che i nostri inseguiti di punto in bianco, alle 12 e 22, si sono volatilizzati, forse perchè si erano accorti di noi e si erano scocciati di essere seguiti.

Conclusioni:
Il nostro perderci è stato piacevole, sotto tutti i punti di vista. Camminavamo spensierati, tanto sapevamo che a decidere per noi c'erano loro. Poi sapenodo anche che ci avrebbero fatto vedere una parte di monumenti di Roma, ci ha fatto rallegrare, approfittando anche della stupenda giornata di Marzo. Come dice il prof. Franceschini, e non posso che dargli ragione, il loro perdersi, era anche il nostro, che tramite la multimedialità, lo sarà possibile anche per voi...........Grande Idea.

P.S.
La mappa caricata, funziona cliccando sulle zone evidenziate che faranno apparire successivamente i punti di controllo delle singole foto.


Link alla mappa

Meschino Gianluca, Maio letizia, Mancino Vito

sabato 17 maggio 2008

Deriva03 • Guido, Gulli, Martignuni, Solinas

Sono le tre, piazzale Flaminio, ci avviamo verso la stazione ma ci accorgiamo che...nella ferrovia c'è un incendio e momentaneamente rimarrà chiusa, compito rimandato. Ritorniamo verso le quattro e partiamo per la nostra grande missione; le fermate che ci ha dato il professore non le conosciamo, non le conosce nessuno ma noi accettiamo l'incarico lo stesso!
prima fermata Saxa rubra...IL NULLA! Da una parte le strade e dall'altra il deposito dei bus della cotral; entriamo dentro la stazione per controllare la mappa dei treni e si riparte con la speranza di trovare qualcosa di piu interessante ...infatti seconda fermata gia si vede un po di natura in più, campagna e alberi con qualche palazzo.
Terza fermata è un po strana perche il treno si addentra in aperta campagna e ci siamo guardati come per dire: - ma dove stiamo andando??? -






partenza: i binari visti da dietro


durante il tragitto tra la fermata di euclide e Saxa Rubra


finalmente a Saxa Rubra (prima fermata)


Saxa Rubra


Prima porta (seconda fermata)


Stazione prima porta


Sacrofano (ultima fermata)


terza fermata

Simone Guido, Sara Gulli, Matteo Martignuni, Andrea Solinas

mercoledì 14 maggio 2008

Deriva03 • Longo, Marvardi, Migliore

Giovedì 8 Maggio
Cronache di un viaggio

Radunatici a porta maggiore ci informiamo subito se i nostri abbonamenti vadano bene per prendere il treno per Pantano; confortati dalle notizie: che non avremmo dovuto spendere altri soldi (questo viaggio inizia nel migliore dei modi) e che i treni si susseguono molto rapidamente, decidiamo di salire sul primo treno…DESTINAZIONE TOGLIATTI!

Arrivati a Togliatti notiamo subito un gran traffico per le strade; abituati alla nostra piccola città (Latina) questo quartiere ci appare come un luogo di passaggio; decidiamo di fare passeggiata verso il luogo meno trafficato: una pista ciclabile che passa in mezzo ad un parco. Questa pista taglia in tutti i sensi il parco, costituito non da erba normale, ma geneticamente modificata talmente è alta, dopo qualche metro passati in mezzo al ‘bosco’ ci viene la brillante idea di prendere il ciocco d’erba, il più alto (decisamente più alto di noi tre); proseguendo notammo con stupore la presenza di giardinieri nel tentativo di ‘bonificare’ l’area. Continuando la nostra escursione ci accorgiamo che la nostra idea di base (ovvero di un quartiere fantasma) era sbagliata: un po’ per la presenza d’un acquedotto romano, un po’ per l’erba ora divenuta corta, grazie all’intervento dei giardinieri, ora il quartiere ci appare molto più accogliente, notiamo non più soltanto il gran traffico (dovuto anche all’ora) ma delle palazzine e villette; insomma ci troviamo in un quartiere residenziale di Roma e noi nemmeno ce ne eravamo accorti. A questo punto non ci resta altro che tornare alla fermata del treno per proseguire il nostro viaggio.
Torniamo indietro lungo la strada d’andata, arriviamo ad un passo dalla fermata, solo un semaforo ci divide, in lontananza vediamo il nostro treno in arrivo, iniziamo ad aver paura che il verde non scatti prima dell’arrivo del treno…il tempo scorre lentamente, c’è tensione nell’aria, il treno è sempre più vicino…così vicino che è arrivato ed è anche ripartito e noi lì a pochi metri impossibilitati a muoverci siamo costretti a vederlo andar via senza di noi…
Dopo una sosta (forzata) di circa 20 minuti (in cui inspiegabilmente sono passati ben 2 treni per la direzione opposta la nostra) arriva il nostro treno che ci porterà a Torrenova.



Durante il viaggio notiamo che da tram il treno si sta trasformando lentamente in metropolitana , nel senso che adesso il treno ci appare vada più veloce, la sua linea non si intreccia più con quella delle strade, non è più costretto a fermarsi ai semafori, anche le stazioni cambiano aspetto da semplici fermate diventano piccole stazioni; mentre notiamo tutto questo ci accorgiamo che siamo giunti alla fermata prestabilita.

Scendiamo e notiamo una bella stazione, tutta nuova, già ci immaginiamo in che bel posto siamo capitati (“che fortuna oggi, ci è andata veramente bene” disse il saggio Mattia).
Arrivati all’uscita della stazione abbiamo un dubbio… usciamo a destra o a sinistra? lasciamo decidere al fato…si ma come?! Semplice facciamo girare Luca ad occhi chiusi, quando si fermerà noi sapremo dove andare…idea geniale oserei dire…il fato ha deciso uscita lato destro.
Scesi le scale ci accorgiamo della grande strada che corre parallela ai binari, iniziamo ad incamminarci e continuiamo a non notare altro che traffico accompagnato da erbaccia (qui a Roma per caso c’è qualche pregiudizio nei confronti del prato all’inglese?!). Questa fermata ci delude, siamo stati trasportati dalla città alla periferia senza che ce ne fossimo accorti, a questo punto decidiamo di tornare in stazione e tutti tristi ci incamminiamo per le scale ed è proprio qui che notiamo il nostro treno che va via senza di noi… ci toccherà aspettare di nuovo.




Giunti a Pantano la prima cosa che notiamo (data anche la posizione d’altezza rispetto a ciò che ci circonda) sono i campi e le pecore (ma stiamo ancora a Roma?). Se prima ci trovavamo in periferia ora stiamo decisamente in campagna, infatti qui non si vedono macchine bensì trattori. Le poche abitazioni e persone che si incontrano non ispirano molta fiducia, la struttura più grande che notiamo è una pompa di benzinaio con un bar adiacente, qui Alessia decide di sperimentare un panino a suo rischio e pericolo...è buono, lo sperimento è andato a buon fine.
Dopo una piccola perlustrazione decidiamo di tornare alla stazione, salendo le scale (elettriche e per di più con accensione a fotocellula! Non se lo sarebbe aspettato nessuno) notiamo che per l’ennesima volta abbiamo perso il treno (unica grande costante di tutto il viaggio), questa volta siamo veramente amareggiati, siamo stanchi ed abbiamo un unico desiderio…tornare in un posto conosciuto, dove possiamo orientarci.



Preso il treno che ci riporta nel mondo conosciuto abbiamo iniziato a scattare foto come da consegna, purtroppo non le posso mettere qui altrimenti occupo tutto il blog.

Alessia Longo, Mattia Marvardi, Luca Migliore